venerdì, maggio 11, 2007

Il festeggiamento.

Dedicato a una mia amica verso la quale provo una grande stima... E niente di più, sia ben chiaro!

Presso il magnifico palazzo reale di “Largo Florentia” si stava per tenere il più grande festeggiamento del paese.
Era il compleanno dell'illustre principessa Sabrina, erede al trono della nobile casata dei Simonini.
La giovine donna si era distinta per la sua carità e prodigalità verso i meno fortunati: grazie alla sua sterminata cultura e conoscenza (soprattutto in campo architettonico ed edilizio) ha provveduto alla bonifica delle paludi tobagesche e lì vi ha costruito nuove case in mattoni al posto dei vecchi tuguri. Da tempo era nota anche la sua infinita cultura: fin dall'età di sette anni è perfettamente in grado di discorrere di letteratura armena e allo stesso tempo di padroneggiare concetti di fisica nucleare. Inoltre ha contribuito a eliminare la povertà semplicemente eliminando i poveri grazie alla sua imponente milizia personale, costituita dagli amichetti di suo fratello, il gran ciambellano Valerio.
L'atrio del palazzo era stato addobbato a dovere per la festa. I gatti dell'allevamento Pederzoli destavano un'ottima impressione: alcuni erano stati usati come festoni, altri erano stati impagliati, poggiati sui mobili e sistemati in pose oscene.
Gli addetti ai fuochi artificiali erano quelli della ditta “Davoli & Cavalieri, esplosioni d'autore”. Avevano imbottito un vecchio Gilera di botti e altri giocattoli pirici in genere. Secondo i loro progetti, avrebbe dovuto prendere il volo da una rampa appositamente preparata, per poi disegnare in cielo la nobile silhouette della principessa.
Sarebbe stato impossibile contare il numero degli invitati: vi erano ministri, diplomatici stranieri, generali dell'esercito, affaristi senza scrupoli, feudatari della potente famiglia e altre personalità che nel corso della loro esistenza hanno avuto il privilegio di rapportarsi con sua beltà.
In libera uscita dall'ospedale psichiatrico, Chiara Sedoni si era presentata con la maschera di Hannibal Lecter e la camicia di forza dotata di fibbie in carbonio.
Presente anche la deputata Daniela Greco, del movimento clerical cattolico oltranzista, in ambasce per sua sorella maggiore Claudia, partita per un viaggio in Patagonia.
Non poteva mancare la contessa Giulia Bega, la nera signora di Varsavia, più dark che mai, con il suo compagno, il meticcio Giovanni Ferrari (detto anche Gioffe, Cioffe, Ciofle e Soufflé) appena tornato da un mega concerto live presso Budokan con il suo gruppo, “Mino Reitano & i Belli dentro”. Era da osservare il suo ciuffo, più ingellato e imbrillantinato che mai, resistente anche alla potenza di un tornado texano.
Vi era anche una delegazione degli abitanti delle ex paludi tobagesche: Liliana Dondola, dedicatasi alla meditazione e all'eremitaggio presso l'insigne università di Reggio nell'Emilia, Fra Ferrari, family boy nonché reazione “cool” alle idee perverse di Federico Pinelli. Sempre di quell'area era anche la provocante Alice Sirotti, alchimista dei numeri e delle funzioni matematiche, e ormai brava donna timorata del Signore.
Da paesi sconosciuti e lontani provenivano Maria Tognetti, fannullona d'eccezione in chissà quale facoltà a Bologna, Luca Prandini, noto donnaiolo e pilastro irrinunciabile del gruppo del quartiere, Laura Arletti, medico dedito a esperimenti malvagi su criceti e conigli (sempre prelevati dagli allevamenti Pederzoli).
Reduce da una battaglia nello Jutland, Fabio Sentimenti si era presentato con elmo da vichingo e martello di Thor e con i vestiti ricoperti di borchie. Vero metallaro, da tempo era conosciuto a livello rionale per essere un buon batterista e, soprattutto, un suonatore provetto di kazoo elettrico.
Non potevano certo mancare Gianluca e Alessandra, del noto duo “Gialle” in tournee con il loro omonimo spettacolo teatrale, recensito positivamente anche dall'irreprensibile Giorgio Albertazzi (non sai chi è Giorgio Albertazzi? Peggio per te! Ndr).
Si faceva notare anche la risposta modenese a Paris Hilton, Federica Nasi, con un vestito interamente realizzato in pluriball e materiale da imballaggio. È l'ultima moda londinese; ha dichiarato a un giornalista ingrifato.
A cercare di limitare i suoi eccessi mondani ci stava provando la saggia e intellettuale Giulia Venturelli, abbigliata con una toga di chiara foggia aristotelica.
In tuta, invece, Marika Manelli, fresca di partita di basket a base di gomitate, pestoni e altri colpi scorretti. Con orgoglio ha mostrato ai convitati il suo tirapugni sporco di sangue e tre denti cavati a un'avversaria.
Poi erano giunti anche diversi esterni che avevano portato diversi doni: uova di dodo, preziose sete cinesi, diamanti grezzi provenienti dal Congo Belga costati la vita a decine e decine di minatori, tappeti persiani cuciti a mano dai bambini più bravi a catechismo presso la parrocchia Santa Teresa, ma soprattutto rarità e stranezze avanzate dalla pesca della sagra di Baggiovara.
Tutto era pronto. La servitù indossava l'uniforme delle grandi occasioni ed era così tirata a lucido che emanava luce propria.
Gli invitati erano per la maggioranza ubriachi di Fernet e Dom Perignon e con trepidazione stavano aspettando lei, la sola, unica e ineffabile principessa Sabrina.
A un certo punto, le luci si abbassarono e l'orchestra sinfonica di Mosca, diretta dal maestro Kalashnikov, iniziò ad intonare un brano per annunciare l'avvento della festeggiata tra i comuni mortali.
Poi la visione!
La sua grazia illuminò tutto l'atrio e il suo lieve sorriso fece il solletico al cuore a non pochi degli invitati.
Sembra uscita da un film di Walt Disney, esclamò qualcuno. In effetti, la sua eleganza la faceva appartenere a un mondo etereo, immaginabile solo con la fantasia.
Il suo vestito lungo di candor gigliesco lasciava intuire la morbidezza delle sue caviglie e il corpetto racchiudeva con discrezione la generosità delle sue forme, lasciando le spalle audacemente scoperte.
Con fare benedicente, alzò la mano, dolce e graziosa, per salutare la folla festante e il suo carisma irraggiò tutta la sala.
Semplicemente delizioso era il suo collo che era adornato da un capolavoro di oreficeria, un collier di platino, brillanti e oro bianco, dal valore inestimabile. Qualcuno svenne anche dall'emozione.
E il viso... Che viso!
Ci sono donne che per sembrare belle hanno bisogno di imponenti lavori di ristrutturazione a base di malte cementizie, creme, polveri e tinture varie.
Ma poi ci sono quelle veramente belle che con una pennellata veloce riescono a emanare un fascino indicibile. E la principessa Sabrina non poteva che essere in quest'ultima categoria.
I lunghi e profumati capelli corvini, lisci naturalmente (bisogna ricordarlo, ndr) erano stati raccolti con raffinatezza e accompagnati da un diadema da fare vergognare quello di Miss Italia.
La giovine nobildonna scese le scale con leggerezza ma con fare fermo e determinato.
Fu accolta con applausi e lanci di rose che ferirono gravemente un paio di fotografi, che però non si fecero notare più di tanto per evitare di distrarre il pubblico.
L'erede al trono baciò un neonato, guarì uno storpio e diede tre scudetti all'inter, poi salutò con un profondo inchino i suoi regali genitori, organizzatori di questo magnifico evento.
Il padre, che la sapeva lunga, era molto soddisfatto di tutto ciò.
Era il momento della torta!
Possenti schiavi importati dalla Nubia introdussero un enorme carro in legno intarsiato, raffigurante scene idilliache, che trasportava una torta di pan di spagna così alta, che i pasticceri dovettero dedicarsi attivamente all'alpinismo con tanto di sherpa nepalesi al seguito.
Lo chef Tony in persona le consegnò un coltello Miracle Blade, con il manico fatto su misura, per tagliare la prima fetta.
Un soffio fresco, come una brezza gentile sulle ventuno candeline e in tutta la sala rieccheggiò:
Auguri, Oh Principessa! Buon Compleanno!