venerdì, giugno 30, 2006

Maturi, maturati e marciti

E così è finita anche la maturità...
Ieri ho avuto il colloquio con i prof...
Vedevo quelli prima di me: tesi, nervosi, tutti che facevano le ripassate dell'ultimo secondo...

Io invece ero abbastanza rilassato...
Cercavo la giusta concentrazione nell'iPod, vagavo senza meta per la scuola e scherzavo con quelli che erano venuti per assistere ad altre interrogazioni...

Polleggiato polleggiato polleggiato...

Ero il quarto...

E' andato tutto per il verso giusto...

meglio così...

venerdì, giugno 23, 2006

Ricordi calcistici...

Il primo ricordo calcistico che occupa la mia memoria è la finale di coppa campioni (perché si chiamava ancora così) tra Milan e Barcellona (finita 4 a 0 per i rossoneri) di non so quanti anni fa... Avevo si e no 3, 4 anni... Ero contento perchè cruyff (l'olandesone allenatore, allora, dei blaugrana) aveva fatto tanto lo sborone, tanto che tornò in catalogna con un bel poker sul groppone... ebbi qualcosa di molto simile a una vera e propria forma di godimento...

poi ricordi sparsi... immagini, più che altro fotogrammi: le ultime partite di van Basten,un Roberto Baggio in gran spolvero... fino ai mondiali americani...

la finale me la ricordo abbastanza bene...

anche se non riesco a capacitarmi di come gli azzuri siano arrivati ai rigori con un centrocampo brasiliano retto da un giocatore come Cesar Sampaio... Vabbé...

E' andata come è andata.. Baggio crede di essere a Cape Canaveral e fa partire un missile sopra la traversa... Taffarel che esulta, inginocchiato al suolo con i pugni al cielo... le lacrime di Baresi che, per me, come calciatore, è sempre stato un modello, ma nella vita... beh, lasciamo stare...

Scudetto 95... Il Milan batte la Fiorentina ed è campione d'Italia...

Euro 96... In Inghilterra si giocano gli europei... prima non lo sapevo che si giocassero anche i campionati europei... più tardi venni a sapere della favola della Danimarca del '92, dei Laudrup, del gigante buono Schmeichel...

Mi stupì la Croazia di Suker e Boban... Vidi la Francia... In quel torneo si distinse soprattutto, con la maglia dei bleus, un futuro milanista: Ibrahim Ba...Ero piuttosto ottimista sul suo possibile rendimento in Italia: presi un abbaglio clamoroso...

La repubblica Ceca, di un Nedved che mi stava ancora simpatico, pareggiò con gli azzurri che uscirono subito dal torneo, tra i dubbi su un gioco che non c'era e sull'effettiva utilità dei cerotti per il naso di Casiraghi.

Mi ricordo la disperazione del rigore sbagliato da Gareth Southgate contro quegli antipatici dei tedeschi...

La Germania in porta aveva Kopke, alto, grosso, enorme, un armadio a muro... Indossava una magliettona celeste che sembrava la custodia di una parabola satellitare...

Finale tra Germania e repubblica Ceca... odiavo i tedeschi con tutto il mio cuore... ma tra i teutonici c'era un giocatore che stimavo profondamente, per bravura (in campo)e serietà (fuori dal campo): Oliver Bierhoff.

Fece il golden gol che assicurò la vittoria ai tedeschi... i cechi non sarebbero mai arrivati così avanti in qualsiasi altra competizione...

Ricordo che in quegli anni dare una palla alta in area al vecchio zio Oliver era sinonimo di gol certo. Infatti, segnava solo di testa.

Il campionato italiano successivo fu caratterizzato dalla crisi del Milan e dalla vittoria della Juve... Ricordo i giocatori che caratterizzarono quel periodo buio: Reiziger (che odiavo con tutto me stesso), Bogarde (un blocco di alabastro in campo, per la mobilità di cui era provvisto), Ziege (lo sfregiato), Kluivert (sbolognato troppo presto), Davids (vedi Kluivert) e la perla nera liberiana: George Weah. Che spettacolo vederlo partire palla al piede, trafiggere le difese avversarie come panna cotta...

Improvvisamente arrivò il mondiale di francia...

Ricordo il cuore cileno di Ivan Zamorano (uno dei pochi che io abbia mai stimato dei tesserati nerazzurri, vedi Inter)...

Ricordo Zidane che si fece espellere contro l'Arabia Saudita perché aveva dato un pestone in faccia ad un avversario che era terra.

Ricordo il Paraguay di Chilavert. Un sacco di patate con dei guanti da portiere.

Ricordo anche cespuglio di capelli del mitico Walderrama (Colombia).

Ricordo le vestite assurde in porta di Jorge Campos (Messico).

Ricordo la grinta si soldatino Di Livio, Vieri che era ancora un calciatore, un Baggio che sempre e comunque c'era...

...poi la partita con quei fricchettoni dei francesi, il rigore di giggidibiagio (così si scrive il nome di Luigi Di Biagio)che incozza sulla traversa e quella palla da biliardo di Barthez festante.

ancora mi chiedo come la Francia abbia vinto la copap del mondo schierando, come tandem d'attacco, Guivar'ch e Dugarry (anche lui, milanista. Non si coprirà di gloria, bensì di infortuni).

Pazienza. La stagione 1998/1999 (milan campione) la ricorderò come quella del lancio di Abbiati tra i pali rossoneri, di Leonardo uomo della provvidenza milanista, di Bierhoff, Weah al top... Da ricordare è anche che questa fu la squadra più debole in assoluto che vinse lo scudetto: cosa avrebbero mai vinto in vita loro gente come Guglielminpietro, Helveg, Luigi Sala, Beloufa & co?

Poi di nuovo crisi rossonera, intermezzo romano (Lazio e Roma)...

Poi gli europei... cazzarola c'era un totti in gran spolvero...Come diavolo abbiamo fatto a perdere? Grazie al fantasma di Del Piero, ovviamente...

Oltre alle brutte parole tirato dietro al dopato juventino e gli elogi per Toldo ricorderò un episodio che coinvolse un giocatore olandese: Jaap Stam. In semifinale con l'Italia aveva ricevuto un colpo all'arcata sopracigliare e si era tutto tagliato. Sangue ovunque. Allora andò dalla panchina. Arrivo il medico "sociale" e gli cucì il taglio, mettendoci i punti, senza alcuna anestesia. Ricordo ancora la sua espressione truce e determinata mentre gli veniva praticata "l'operazione".

E' un grandissimo giocatore solo quando fa 3 gol a squadre come Piacenza, Ancona, Afragolese e Brescello... E' veramente laido... Da lì in poi, a livello internazionale, svanirà nel nulla...

E arrivarono i mondiali nippo-coreani...

Al signor Byron Moreno (abitro di Sud Corea - Italia)

LE auguro che le formiche rosse le divorino le palle causandole il massimo dolore fisico possibile e di essere impalato da un toro ingrifato!

POi le ultime competizioni me le ricordo abbastanza bene e ritengo apportuno non dire nulla a riguardo...

E@

martedì, giugno 20, 2006

Il report della cena dello smool...

Lunedì 19 Giugno, alle ore 20:30 si è svolta la cena di redazione dello Smool presso il ristorante la "Cà del Rio". Presenti tutti o quasi (la mermer è ormai diventata la tirapacchi ufficiale del gruppo).
Laddantel è tirato a lucido come lo stilista Valentino ma sensa mascherone tonnato in faccia. Malkut con un polo Fred Perry semina eleganza. Matita versione gitana (vedi Esmeralda...) sa il fatto suo. Agati è in scioltezza con una maglietta onesta di Helly Hansen. Orsino sportiva ma comunque adatto all'occasione. Dida con gonna leggera strappa consensi (soprattutto da laddantel). Kate e sorella maggiore sono in forma più che smagliante. Eleonora, a differenza dell'altra pizzata, ha rinunciato agli occhialoni da sub. Deborah invece turba la mente (già turbata di suo) del povero laddantel con un vestitino che griderebbe vendetta. Presente uno solo dei Di Gioia bros con maglietta del Tasso(ni). Io invece sono in svacco totale con la mitica maglia della Guinness (Oh yeah).

La serata parte bene. Antipastino con pizze a spicchi e già laddantel comincia a dare segni di cedimento. Agati si accorge di non essere abbastanza loquace e ciarliero, allora si fa portare una bottiglia di lambrusco della casa dalla baldanzosa cameriera.

Erika, memore della prima pizzata, si piazza a debita distanza dal giovane ed, esteticamente, superbo caporedattore (sempre agati, ovviamente), per evitare di annegare nei suoi interminabili discorsi.

Finito l'antipasto, ecco gnocco & tigelle... Cala il vociare, aumenta il rumore di "masticatio" e il deglutire si fa fragoroso.

Dopo l'ultima tigellina si parla un po' di tutto. Si osserva come laddantel, con qualche opportuna modifica, possa assomigliare molto a James Hetfield (Metallica). Sempre laddantel viene reso oggetto di scherno da parte mia e di malkut perché non sa chi sono i "Dream theater".

Allora deluso e con il morale sotto i tachci decide di farsi consolare dalla dolce e sensibile deborah. I due svaniranno nel nulla per circa un quarto d'ora.

Alla fine della cena Agati estende la sua benedizione a tutti i convenuti al banchetto, con un accorato augurio ai maturandi e con un "arrivederci" a settembre per tutti.

Così inizia il "letargo estivo" dello Smool, in attesa della riapretura dei battenti a settembre.

E@

lunedì, giugno 19, 2006

L'incredibile vita di Jack Masticaz

L'imparreggiabile Andrea Paradisi nasce in data ignota in un sobborgo di New Orleans denominato Magreta, a poche migliaia di miglia dalla ubertosa città di Modena.
E' per certo che all'età di due anni cominciò a maneggiare una tastiera, brandendola in testa a Francesco Bonini, compare di mille giocose avventure.
Fu un amore a prima vista, quello tra jack e la tastiera (non tra il Paradisi e il Bonini, ci mancherebbe altro).
Nel 1992 comincia a farsi conoscere dal grande pubblico: arrestato alla scuola materna "Otto Von Bismarck" di Vergate sul Membro, in provincia di Sassuolo, per spaccio di giornaletti sconvenienti ("Forzainter" con special su Walter Zenga).
Il 1994 arriva rumorosamente nella vita del Paradisi, che ormai ha acquisito qualchee centinaio di "nickname", tra cui spicca quello di Hivens (assegnatogli,probabilmente,dal Buffagni, insigne studioso di birre). Quest'anno è molto importante per il giovane musicista magretese: comincia a suonare al conservatorio, cioé lo scantinato delle marmellate della nonna Gesualda.
Nel 1995, si è ormai formata a pieno la sua folta e lunga chioma capelluta.
2 anni dopo va in sala di registrazione e compone il suo primo (e tuttora unico) disco da solista, "Ballads". 174 minuti di brani strumentali con una tastiera che, nella storia della musica, non è mai stata così protagonista. Da ricordare è la cover di "Could you borrow me a feeling" di Van Houten sr (italianizzata in "Puoi prestarmi un emozione"). Il produttore, Francesco Bonini, si dice molto fiducioso sulle possibilità dell'album di sfondare nel mercato europeo. Il cd vendette ben 7 copie sul suolo continentale. Lo comprarono amici intimi e parenti molto, ma molto stretti.
Allo stesso tempo, comincia a formare quel gruppo di scagnozzi che sarà poi fondamentale nel suo futuro: Buffo, Matte, Feddy, Guido, Monta, Giuly, Bonno,Gatto, Mirko, Borsa, Jimmy (also known as "The God of Guitar"), Frigge, il fantasma formaggino, Johnny Cash e il vitello dai piedi di balsa.
Per un disguido anagrafico (d'altronde la sua età è anche ignota!), verrà catapultato direttamente, dalla 2^ media, all'università. Infatti, si iscriverà presso la "Topo Gigio's Academy" di Pasadena, California, nella "Facoltà di non rispondere".
Ma dopo solo 6 mesi lascia gli studi per tornare nella terra natia e dalla sua tastiera.
Inizia un periodo ruggente per Hivens. Conia una frase che segnerà in eterno la storia dell'umanità, al pari di "Alea iacta est";"Ubi maior minor cessat" e cazzate del genere: "Se dico Yammala e tu continui a dire gne gne gne... Non ci capiamo".
In tv, guarda un clip dei Rhapsody e vede che Alessandro Staropoli suona contemporaneamente 6 tastiere. Hivens la prende come una faccenda personale. Infatti suonerà in simultanea 17 tastiere diverse."Rolling Stone" titolerà "The incredible Hivens!!!".
A causa di una porta spazio-temporale, balziamo agli albori del 2005. Francesco Bonini è ormai diventato un affermato chitarrista e sta formando quel gruppo che sarà noto al mondo intero col nome di "Batmen Blues". Buffo frontman, Matte tromba (e cosa potrebbe fare altrimenti???), Giulia sax, Guido seconda chitarra, Monta batteria, Frigge (sempre più in crisi a causa delle provocazioni delle sue compagne di classe, soprattutto della S**** G*****) al basso. Hivens entrerà a fare parte a pieno titolo della band in veste di "Master of Keyboards".
Ormai i suoi soprannomi si sono accumulati come i debiti di Tanzi e Cragnotti, così decide di operare una svolta significativa. Infatti, diventerà Jack Masticaz.
Questo "Identity change" sarà seguito anche da un cambiamento di look. Nel corso degli anni ci aveva abituato con la sua incredibile chioma capelluta e la sua coda di cavallo. In omaggio al suo mentore, nonché guida spirituale, si taglia i capelli come Francesco Bonini.
Attualmente Jack Masticaz vive e lavora a Magreta, capitale degli Stati Uniti del Mondo.

A proposito di Jack Masticaz hanno detto:

"E' un modello da imitare" Walter Savelli (tastierista di Claudio Baglioni)

"E' il prototipo del tastierista moderno" Jordan Rudess (tastierista dei Dream Theater)

"Neanch'io dico così tante fesserie" Silvio Berlusconi (presidente del Milan)

"la bala es tonda" Helenio Herrera (allenatore dell'inter di qualche anno fa)

"Perché non sto studiando per la maturità e scrivo cazzate???! Il sottoscritto, ovvero l'unico proprietario e demiurgo del blog.

sabato, giugno 17, 2006

La metamorfosi del 7 e altre storie.

C'è un giorno in cui, finita la scuola, vengono esposti i quadri con i voti finali e le ammissioni all'esame.
Quel giorno era oggi.
C'erano varie maschere. Di gioia, delusione, incazzatura, indifferenza e molto altro ancora.
C'era chi esultava per un 10 in più.
Chi si incazzava per un 6 che non c'è.
Chi si domandava come un 7 potesse diventare magicamente un 6.
Chi si porta dentro rabbia e rancore per professori che incarnano la negazione dell'intelligenza e dell'umano buon senso.

"Come ti senti ad avere 9 in ginnastica?"
"'Nsomma. Ce l'ha anche quel barilotto che non fa altro che prendere polvere sui libri. Io atleticamente sembro quasi un etiope..."

"8 in inglese? Ma se avevo la stessa media di questa qui che c'ha 9?!?!"

Queste e molte altre domande sono state esposte...

Poi vai a vedere chi è dentro e chi è fuori...

In quinta, tutti ok...

"Un sano calcio in culo e via..." sento malignare da qualcuno...

Vado a vedere le mie conoscenze in 4^...

Non rimasi proprio di sasso quando vidi la dicitura "Non ammesso" di fianco a 2 nomi. Più che altro una profonda amarezza, qualcosa che andava ben al di là della canonica delusione, anche nel vedere chi è stato, a tutti gli effetti, mandato avanti a bastonate.

E' una sorta di frustrazione che ti prende. Un malessere, un senso di colpa, per non avere fatto nulla, per avere dato per scontato che tutto andasse bene.

Invece non è stato così.

Il fatto di avere scoperto, nelle ultimissime settimane, che una cosa del genere potesse realmente accadere mi aveva abbastanza spiazzato.

Mi sono fatto cogliere di sorpresa.

Stop. Dietro la lavagna.

mah... Non mi rimane che chiedere, alla fine, l'ultima domanda.

Tutto questo.

Perché?

E@

giovedì, giugno 15, 2006

La mia compagna di banco.

La mia compagna di banco è una ragazza. Il ché è alquanto inusuale.
È piccola, molto piccola, così piccola che potrebbe stare comodamente nel taschino della giacca.
Però, a rigore del vero, ha tutte le sue cose a posto e fa la sua discreta figura.
La sua pelle di luna è morbida e glabra come un tamarindo.
La sua mania è l’acconciatura. Nel corso degli anni ha cambiato più volte il suo taglio di capelli.
Quando la conobbi tre anni fa li portava lunghi e biondi.
Infatti, quando bimbetti di prima, attempati ripetenti di quinta e bidelli vissuti vedevano aggirarsi per i corridoi quella biondina con quel visino così innocente formulavano pensieri che spaziavano dal quasi casto al quasi reato.
La scorsa primavera, improvvisamente, cadde in una botte di pece e i suoi capelli, da biondo cinerino, diventarono neri, come il pelo fulvo del cane di Mefisto.
Ma l’evento più eclatante ha avuto luogo questa estate: stava serenamente pascolando per la campagna del suo paese (Bastiglia, in provincia di Modena), quando ebbe la sfortuna di finire sotto una mietitrebbia.
Per lo spavento, il suo crine sbiancò e recuperò il colore originale, ma le lame e gli ingranaggi del macchinario le tagliarono la sua lunga chioma.
Da quel giorno, a Bastiglia, milioni di teen-agers si sono recate da Loredana, la parrucchiera, per chiedere “un taglio alla New Holland (la nota marca di trattori)”.
Attualmente ha un look pressoché “francescano”, poiché ha la medesima acconciatura di Milla Jovovich nel film “Giovanna D’Arco”.
Il suo viso è abbastanza ovale, ma quello che balza subito all’occhio è senza dubbio il mento: ha un mento piuttosto pronunciato che è molto polifunzionale. Infatti, lo usa per trovare il nord, per aprire scatole di fagioli e per percuotermi con veemenza.
I suoi occhi sono color miele d’acacia e sono così sferici che, quando la mia compagna è in atteggiamento guardingo, può assumere la tipica espressione della “civetta”.
Anche il naso è di certe dimensioni: dimensioni notevoli. Il suo setto nasale è robusto come la quercia e termina con una sfera che, al buio, si illumina come un led.
Il le sue gote sono belle levigate e, quando ride (e solitamente ride copiosamente e rumorosamente), diventano rosse e calde, così calde che ci si cuociono sopra le omelette.
Le sue labbra sono fatte per baciare ed essere baciate: in tanti hanno desiderato, e desiderano tuttora, gustarne la dolcezza. Io, invece, mi accontento del contemplarle mentre modulano suoni soavi (rutti) e parole come “Che cazzo guardi?”.
Il collo è sproporzionatamente piccolo rispetto alla testa, la quale è alquanto grossa.
Le mani sono minute e molto affusolate. Infatti, le usa prevalentemente per sturare lavandini.
È una ragazza sensibile e dolce come un lecca-lecca al bergamotto e al rabarbaro.
È intelligente, però, da un po’ di anni a ‘sta parte, è fidanzata con un poco di buono che frequenta l’ultimo anno all’ITI Corni (l’interessato è un falsario di gratta&vinci). Il ché non è cosa buona. Anzi…
Sebbene pratichi il nuoto (in un acquario per pesci rossi), non è molto predisposta per l’attività fisica. Negli sport di squadra (come la pallavolo) è molto più valida come elemento di disturbo e deconcentrazione. Infatti, è molto brava nel distrarre l’avversario con smorfie e boccacce decisamente bislacche.
Inoltre la sua goffaggine è di un’eleganza più unica che rara.
In conclusione posso dire che la mia compagna di banco sia una bravissima ragazza perché (oltre a sopportarmi per tutto l’arco della mattinata) ha sempre la parola giusta al momento giusto e sa consigliarti come un esperto allenatore di boxe: a suon di sberle e secchiate d’acqua gelata.

Il mio compagno di banco.

Il mio compagno di banco è grande e grosso come una montagna di ghiaia estratta dal Po.
È di carnagione chiara, pressoché cadaverica; ha un paio di sopraciglia ben marcato, come se fossero state segnate con il carboncino.
Il viso, ben levigato, racchiude due occhi svegli e vispi come quelli di una talpa investita da un camionista ubriaco. Il suo sguardo, profondo come una pozzanghera, penetra il prossimo con la medesima forza con cui un grissino affonda un pezzo di tonno. Il naso è facile da afferrare perché è abbastanza lungo e termina con una specie di “sferetta” somigliante a una biglia raffigurante Gino Bartali.
Le labbra della sua bocca sembrano uscite da una pubblicità di burro-cacao per cavalli.
Le gote sono belle piene e sostanziose e ricordano quelle di un porcellino d’india. Il mento pare scolpito da un esaurito espulso da un’accademia di belle arti: infatti, è eccessivamente tondo.
Il suo sorriso è beffardo e sagace; infatti, sembra quasi che dica “Io la so molto lunga…” anche se, ad essere sinceri, non saprei affermare sul quale argomento.
Le orecchie, tanto che sono bene disegnate, sembrano finte: infatti, sono in lattice, progettate da un geometra con l’utilizzo del curvilineo, sono state posate da una cooperativa di muratori moldavi.
I capelli sono corti, ben curati, neri come la pece e, al posto del canonico gel, sono coperti da una pellicola di silicone, utilizzato donare lucentezza e garantire un effetto bagnato duraturo.
La barba è sempre tagliata e invisibile, infatti, il mio compagno di banco è solito radersi con un machete importato dal Brasile.
Le sue mani, lunghe e affusolate, sono molto utili per cercare le monete cadute sotto i mobili e le articolazioni snodate delle dita gli permettono di compiere evoluzioni mai viste, come toccarsi il polso tirando all’indietro l’indice. Alcune voci di corridoio affermano che sia anche riuscito a fare un pugno chiudendo le dita sul dorso della mano.
Anche i piedi hanno certe dimensioni e hanno una pianta così lunga che somigliano alle zampe di un’anatra.
Il suo petto, ampio e possente, è sorretto da un busto di pietra molto resistente ai miei colpi violenti (manrovesci, pugni e botte in genere) e ai rigori dell’inverno, visto che per trovare le sue costole bisogna avviare una spedizione nei meandri del suo grasso sottocutaneo.
Le braccia non sono molto muscolose, ma, chissà perché, hanno la potenza di un martello pneumatico e sono lunghe come quelle di un orango tango. le sue gambe sono formate da cosce di stazza notevole e da stinchi simili a quelli di un cinghiale; purtroppo i suoi arti inferiori non sono in grado di sviluppare una forza sufficiente per permettergli di muoversi agevolmente e con coordinazione.
La sua mente è vivace e accesa come una batteria scarica, ma talvolta, quando è veramente in giornata, fornisce prove notevoli di destrezza intellettuale ed è capace di esprimersi ad alto livello. La sua frase preferita non è di Kant o Baudelaire, è sua personale e originale “Sono stanco!”.
È solito vestirsi con capi di abbigliamento quanto mai assurdi: felpe sbiadite simili a quelli degli operatori stradali della Salerno-Reggio Calabria, maglioni fatti di pelliccia di cuccioli di foca nati da pochi giorni, scarpe ricavate da zoccoli di yak, camicie di cellophane, pantaloni di foglie di palma da cocco e guanti di vera pelle umana.
È un bravo ragazzo, se potesse dormirebbe diciassette ore al giorno, è sedentario, ma gli voglio bene perché ha un cuore d’oro, è interista (poiché ci vuole qualcuno che assolva la funzione sociale di deriderlo e allo stesso tempo confortarlo per ciò) e suo padre (anch’egli interista) fa dei borlenghi che sono da urlo di Freddie Mercury.

E@

Silence is broken!

Dopo mesi e mesi ritorna sul web, a grande richiesta (di chi, non si sa), un blog firmato da eroadirato...

Check it out!

E@